Xerosi cutanea: quando la pelle secca diventa un problema
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Xerosi cutanea è sinonimo di pelle secca, deriva infatti dal greco “xero” che significa secco e “osis”, malattia.
Xerosi cutanea è, infatti, il termine medico per indicare la pelle secca, quando, da una cute che tira e si sfalda lievemente, tende a diventare problematica, ovvero sempre più ruvida, opaca, sensibile o arrossata, desquamata, pruriginosa e screpolata.
La Xerosi cutanea è caratterizzata da una pelle carente di sebo e da alterazioni strutturali dello strato corneo o superficiale della pelle che tendono ad evolvere in perdita dell’integrità della cute.
Tale situazione favorisce la perdita di acqua cutanea superficiale in seguito all’incapacità della pelle di trattenerla o di scambiarla con l’ambiente esterno.
Del resto, l’idratazione cutanea superficiale è regolata dall’equilibrio strutturale e funzionale della sua superficie, un equilibrio che si basa principalmente sul mantenimento costante della concentrazione in lipidi, sulla contemporanea presenza di umettanti naturali e su un costante scambio di acqua con l’ambiente.
Conosciamo insieme la xerosi cutanea, le sue cause ma anche come prevenire e prendersi cura di una pelle sempre più secca.
La xerosi cutanea è la pelle secca, o meglio ancora, la pelle che tende a diventare sempre più secca.
È caratterizzata da vari step:
La xerosi cutanea può evolvere in pelle molto secca, tesa, desquamata, screpolata e pruriginosa fino a esacerbazioni di tali caratteristiche, con prurito molto intenso, ruvidezza estrema, evidente e diffusa desquamazione e presenza di tagli anche dolorosi.
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#ASCOLTALATUAPELLE: la xerosi cutanea è causata da fenomeni che favoriscono sia la disidratazione sia la carenza di lipidi.
La disidratazione favorisce la sensazione di pelle che tira e la perdita di luminosità e morbidezza della pelle, mentre la scarsa concentrazione di lipidi, oltre a favorire le perdite di acqua, favorisce fenomeni di desquamazione e ipersensibilità.
Analizzando in profondità la pelle, in presenza di xerosi cutanea si possono osservare alterazioni importanti dell’epidermide.
L’epidermide è una porzione della cute multi-stratificata e in continuo ricambio cellulare: dallo strato basale più profondo allo strato corneo superficiale le cellule staminali della cute si concentrano in cheratina, maturano in cheratinociti per poi divenire cellule morte.
Il continuo ricambio cellulare assicura all’epidermide la sua capacità di resistere all’ambiente, mantenendo una struttura forte ed elastica, ovvero, la sua funzione di barriera come prima linea di difesa del nostro organismo.
Alterazioni di tale processo indeboliscono la trama della pelle e la rendono più sensibile agli “attacchi” esterni, da agenti fisici, chimici, stagionali e infettivi.
La xerosi cutanea potrebbe essere legata, anche, alla carenza di ceramidi, sostanze lipidiche che rinforzano la trama della pelle, cementando i cheratinociti, le cellule superficiali che costituiscono lo strato corneo.
I cheratinociti stessi producono le ceramidi per riempire gli spazi vuoti tra cellule e in tal modo, oltre a rendere la pelle più resistente e compatta, impediscono all’acqua in superficie di evaporare.
Il MAI (Mantello Acido Idrolipidico) è un sottile mantello che ricopre tutto il nostro corpo, impedendo all’acqua di evaporare, proteggendo la pelle dalle potenziali aggressioni di microrganismi presenti nell’ambiente e regolando sia lo scambio di acqua che di altre sostanze con l’ambiente esterno.
Si tratta di un velo impermeabile, composto per il 95% di sebo (ovvero varie sostanze lipidiche) che protegge la pelle donandole la sua normale morbidezza, elasticità e idratazione, isolandola dall’ambiente esterno e impedendo la sua disidratazione per occlusione.
L’NMF, assieme al sudore, costituisce il restante 5% della composizione del film acido idrolipidico o MAI. È costituito in prevalenza da aminoacidi, in miscela con sostanze zuccherine, urea, sali e PCA, e svolge una funzione molto importante: trattiene l’acqua sia nella cute che prelevandola dall’ambiente.
In pratica, se il MAI è una crema naturale, l’NMF è il fisiologico umettante della pelle.
La sua funzione è quella di mantenere leggermente umida la superficie della pelle a contatto con l’ambiente, al fine di mantenere, quanto più regolari possibile, gli scambi di acqua tra superficie, zone più profonde dello strato corneo e ambiente circostante.
L’acqua sulla superficie cutanea diffonde in profondità dallo strato corneo in modo da mantenere un certo grado di umidità che riflette il bisogno di acqua delle cellule cutanee superficiali.
Inoltre, tale umidità è essenziale nel regolare la temperatura corporea, mantenendo costante l’idratazione dello strato corneo dell’epidermide.
L’NMF assieme al MAI, infatti, regola le perdite di acqua insensibili o Trans Epidermal Water Loss (TEWL), bilanciando l’acqua persa con la dispersione di calore e attivando gli scambi con l’ambiente.
Il TEWL è considerato un indicatore, un indice dell’integrità della superficie della pelle e quindi della salute della pelle.
Abbiamo appena visto i sintomi e le alterazioni cutanee associati alla xerosi cutanea.
E abbiamo compreso che la secchezza cutanea è fortemente legata a una disidratazione spinta della pelle, determinata non solo dalla perdita di acqua superficiale ma, soprattutto, da alterazioni della composizione lipidica dello strato corneo e del MAI e/o da un disequilibrio nella capacità della cute di trattenere acqua in superficie, in base alla sua concentrazione di NMF.
Tali alterazioni nell’aspetto e nella struttura dello strato corneo superficiale, del film idrolipidico che lo ricopre e del Fattore di Idratazione Naturale, o NMF, della pelle, sono attivate da cause interne ed esterne che favoriscono secchezza cutanea più o meno grave.
L’ambiente, così come le cattive abitudini di igiene e cura della pelle, possono condizionare la sua integrità e il suo benessere.
In presenza di xerosi cutanea l’approccio più consigliato è quello di controllare l’esposizione ai fattori esterni che la favoriscono.
Successivamente, è importante adottare abitudini di pulizia ed idratazione idonee per una pelle particolarmente secca, e anche imparare a proteggerla con i cosmetici adatti quando temperatura, umidità e condizioni ambientali diventano difficili da gestire.
La maggior parte di queste regole - quando si parla di alimentazione, detersione della pelle e protezione della pelle dall’ambiente - vale anche per prevenire la xerosi cutanea.
In ogni caso, è essenziale imparare ad ascoltare la pelle e le sue esigenze e, al primo sintomo di lieve secchezza, agire in ottica di prevenzione.
Adesso che conosciamo la xerosi cutanea, come prevenirla o controllarla non ci resta che capire se la nostra pelle è secca e rispondere alle sue esigenze. E ricordiamoci sempre le sane abitudini alimentari, di vita e di bellezza per evitare perdite di acqua e lipidi che possono diventare care per la nostra pelle!
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